Il Nobel per la Pace al World Food Programme perché in gioco c’è la vita della Terra
"Per i suoi sforzi nel combattere la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle zone colpite da conflitti e per aver agito come forza trainante negli sforzi per prevenire l'uso della fame come arma di guerra e conflitto", con questa motivazione è stato assegnato il Nobel per la Pace 2020 al World Food Programme (WFP) lo strumento principale delle Nazioni Unite (Onu) che si occupa di combattere la fame e promuovere la sicurezza alimentare.
Il 2019 è stato un anno difficile, per certi versi rivelatore di una crisi umanitaria globale che ha investito la Terra, un anno dove sono collassate certezze e si sono rivelate fragilità che, a causa della combinazione della pandemia e di conflitti armati presenti da troppi anni ha determinato, in Paesi come lo Yemen, la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria, un disperato accrescimento del numero di persone che vivono sull'orlo della fame.
Oggi più che in anni passati, si sente tutto il peso e la grandezza di organizzazioni come il WFP che si sostiene, lo ricordiamo, attraverso le donazioni volontarie degli Stati e di privati.
Attraverso il Programma alimentare mondiale (Pam), l'Onu ha sostenuto nel 2019 oltre 135 milioni di persone tormentate dalla fame, un numero purtroppo in aumento a causa della pandemia di coronavirus. In questo contesto un ruolo determinante assumono le aziende alimentari, che stanno accrescendo i loro sforzi con programmi specifici e innovativi, sostenendo progetti per lo sviluppo e l’innovazione della filiera corta con un vantaggio in termini economici, sociali ed ambientali, tutto ciò si traduce in valore aggiunto per i prodotti dell’agricoltura, per le associazioni e per tutto il sistema produttivo.
Lo stress economico e sociale a cui siamo stati sottoposti tutti nel 2020, deve dunque servire da monito per adottare tutti uno stile di vita consapevole e sostenibile e lavorare tutti insieme per una maggiore distribuzione del welfare.