Orange Fiber, una startup siciliana crea tessuti dalle bucce d’arancia
Storia di due giovani catanesi che ce l’hanno fatta: l’idea di realizzare vestiti ecosostenibili e ipertecnologici approda al TEDx di Roma. A settembre la prima collezione alla settimana della moda di Expo 2015
“Le arance sono un po’ il simbolo buono della Sicilia”, sorride la giovane startupper Enrica Arena. E in effetti da Guy de Maupassant (“La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo...”) a Salvatore Quasimodo (“ride la gazza, nera sugli aranci”) non si può parlare dell’una senza evocare le altre. Un connubio talmente forte che per Enrica e la socia Adriana Santanocito, entrambe catanesi, nostalgiche studentesse fuori sede a Milano, le arance erano diventate un’ossessione. Tanto da trasformarle in un insolito quanto innovativo business: realizzare dalle bucce degli agrumi un tessuto ecosostenibile e ipertecnologico, in grado di rilasciare vitamine sulla pelle.
Come è nata l’idea
“L’idea di ‘cucire le bucce’ è venuta a Adriana che aveva lasciato la Sicilia, a malincuore, per studiare moda all’ Afol di Milano ”, racconta Enrica. Da quell’idea, apparentemente strampalata, è nata una startup, “ Orange Fiber ”, che sarà tra gli ospiti del TEDx di Roma sabato 21 marzo al Teatro Olimpico. Filo conduttore di questa edizione 2015 le migliore idee del Mediterraneo presentate da artisti, sturtupper, ricercatori, imprenditori chiamati a illustrare le “idee che meritano di essere diffuse” nella classica presentazione della durata massima di 18 minuti.
Fare business dagli scarti
Oggi “Orange Fiber” è una bella storia di giovani italiani che ce la fanno, anche restando legati al territorio: “Abbiamo molti amici stretti che lavorano negli agrumeti in Sicilia – dice Enrica – e conosciamo la sofferenza del comparto; la loro difficoltà ci toccava da vicino”. Così l’idea di due studentesse – comunicazione internazionale Enrica, scuola di moda Adriana – grazie a un primo contatto con il Politecnico di Milano nel 2012 è diventata un brevetto per estrarre cellulosa dal residuo della lavorazione delle arance e trasformarlo per fini tessili.